Un praticante shiatsu

Era un settembre molto caldo a Caserta quell’anno. In uno spicchio d’ombra davanti alle sbarre del passaggio a livello, cercavo scampo alla calura in attesa del passaggio del locale Caserta–Napoli; sull’altro lato della strada, in un bel manifesto, attaccato alla ben meglio all’impalcatura di una costruzione, primeggiava un invito ad iscriversi ad un corso professionale di shiatsu.
La mia folgorazione sulla strada dello shiatsu è cominciata così. Quei dieci metri, che mi dividevano dal manifesto, sono stati lunghissimi da percorrere attraverso i miei anni, attraverso 30 anni di lavoro da biologo nel campo dell’analisi clinica, della tecnologia diagnostica avanzata, dei softwares applicativi e, soprattutto, della verità evidente di quella faccia della luna. Percorrere quei dieci metri è stato anche rivedere mia madre che, quando ero bambino, leniva i traumi, che puntualmente mi procuravo giocando, strofinando olio caldo con amore e seguendo invisibili vie sulle mani, ginocchia o caviglie. E ancora, risentire lungo la schiena lo scioglimento del dolore, che diversi anni addietro un agopuntore mi aveva procurato con gli aghi; riusare la coppettazione, quella che le nonne del mio paese in Calabria chiamavano le coppe a vento. Infine, mia sorella, che cantava le lodi di una signora russa, che con lo shiatsu le aveva curato la sua periartrite.
In quel breve tratto di strada ho visto la curiosità, gli anni futuri da spendere non più in quel lavoro che per un bizzarro gioco di jointventure mi ero lasciato alle spalle; ho visto la voglia di guardare l’altro cielo e la libertà di ricominciare ancora.
Sono fortunato e non sarò mai grato abbastanza. Sono fortunato, perché mia moglie e i miei figli, ora anche i nipoti, seguono da lunghi anni con amore, attenzione ed intelligenza questo mio percorso. Sono fortunato, perché ho conosciuto in questi anni, oltre lo shiatsu, la macrobiotica, la naturopatia, la medicina cinese, piante officinali laboratori di salute, pratiche naturali che affondano le radici sia nelle nostre antiche usanze che di popoli lontanissimi. Ho studiato e continuo a farlo ogni giorno con il piacere di conoscere, capire e sperimentare.
Ho cominciato a pensare a quell’Ordine universale che pervade il tutto, a quell’Armonia scritta nelle leggi dell’universo e a riscontrarla nell’osservare con occhi nuovi la natura e le cose. Ho cominciato a pensare al percorso dell’intera umanità nel tempo ed al mio personale, a sentire e a vivere come se di quell’Armonia io ne facessi parte.
Così la mia vita pian piano è cambiata. Sono entrate tante cose nuove, altre non sono più tanto importanti, altre le ho perse per strada. Anche le emozioni, i sentimenti e l’osservare, il dare e il mio prendere, portano questo cambiamento. Tutto è oltre la curiosità.
Ho incontrato volti nuovi e tante mani tese ad aiutarmi nei primi approcci, persone che non si sono mai risparmiate, che hanno sempre dato con il sorriso, con rispetto e con la dignità di tutta la loro esperienza. Ho condiviso emozioni con nuovi compagni di viaggio che, come me, forse cercavano delle risposte alle tante domande della loro vita. A tutti voglio, da questo spazio, dire grazie dal più profondo del cuore.
Caserta, 8 aprile 2021

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